Grest 2022 – Batticuore

 

Anche quest’anno siamo pronti a vivere, con coraggio e passione, l’esperienza del GREST! Negli ultimi due anni abbiamo saputo adattarci alla situazione sanitaria che ci ha richiesto cura e attenzione. Quest’anno potremo vivere un’estate più tranquilla, senza dimenticare i grandi insegnamenti che questa pandemia ci ha lasciato anche a livello educativo e organizzativo. L’attenzione ai piccoli gruppi, il favorire relazioni tra coetanei, la predilezione per gli spazi aperti.

La proposta Grest 2022 – Batticuore vuole continuare ad accompagnare i ragazzi nel periodo estivo e dare un sostegno alle famiglie durante le vacanze scolastiche. L’oratorio si pone come luogo in cui gli incontri belli sono realtà: tra bambini, con gli animatori e gli educatori, con Gesù.
La proposta è rivolta ai ragazzi dalla prima elementare alla prima superiore (dal 20 giugno al 22 luglio dalle 8.30 alle 16.00). La proposta per i ragazzi di terza media e prima superiore sarà differenziata e specifica.

Le iscrizioni si riceveranno on-line compilando questo modulo entro il 31 maggio 2022 e si perfezioneranno con la firma dei moduli necessari e la consegna del materiale personale che avverrà nei giorni:
– giovedì 9 giugno dalle 20.30 alle 22
– sabato 11 giugno dalle 14.00 alle 15.30
presso gli stand attrezzati in oratorio.

La quota di partecipazione potrà essere versata tramite bonifico bancario oppure in contanti nei due momenti indicati sopra.

La quota di iscrizione (€ 25,00) comprende: maglietta, cappellino, tessera NOI associazione, materiale necessario per le igienizzazioni quotidiane.
La quota settimanale comprende i materiali e le risorse per laboratori e giochi e si differenzia in base alla scelta della tipologia di pranzo:
– Pranzo a casa (uscita ore 12 e rientro tra le 13.30 e le 14) – € 35,00 / settimana
– Pranzo al sacco in oratorio – € 40,00 /settimana
– Pranzo con servizio mensa – € 55,00 /settimana

Altre informazioni e iscrizioni nella pagina dell’oratorio

Corpus Domini, perché e cosa festeggiamo

Il Corpus Domini (Solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore), è sicuramente una delle “feste” più sentite a livello popolare. Vuoi per il suo significato, che richiama la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia, vuoi per lo stile della celebrazione.

Una festa di popolo

Pressoché in tutte le diocesi infatti, la solennità si accompagna, in tempi normali, a processioni, rappresentazioni visive di Gesù che percorre le strade dell’uomo. Una consuetudine ovviamente venuta a meno a causa della pandemia senza che però questo tolga nulla all’importanza della celebrazione del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Lo ha ricordato una volta di più il Papa nell’ultima udienza generale auspicando che i fedeli possano «trovare nell’Eucaristia, mistero di amore e di gloria, quella fonte di grazia e di luce che illumina i sentieri della vita».

Le origini nel Medio Evo, in Belgio

La storia delle origini ci portano nel XIII secolo, in Belgio, per la precisione a Liegi. Qui il vescovo assecondò la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del corpo e sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa. Più precisamente le radici della festa vanno ricercate nella
Gallia belgica e nelle rivelazioni della beata Giuliana di Retìne. Quest’ultima, priora nel Monastero di Monte Cornelio presso Liegi, nel 1208 ebbe una visione mistica in cui una candida luna si presentava in ombra da un lato. Un’immagine che rappresentava la Chiesa del suo tempo, che ancora mancava di una solennità in onore del Santissimo Sacramento. Fu così che il direttore spirituale della beata, il canonico Giovanni di Lausanne, supportato dal giudizio positivo di numerosi teologi presentò al vescovo la richiesta di introdurre una festa diocesi in onore del Corpus Domini. Il via libera arrivò nel 1246 con la data della festa fissata per il giovedì dopo l’ottava della Trinità.

Papa Urbano IV e il miracolo eucaristico di Bolsena

L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena, nel Viterbese. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).
Papa Urbano IV incaricò il teologo domenicano Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come il Pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto nel convento di San Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava teologia nello studium (l’università dell’epoca) orvietano e ancora oggi presso San Domenico si conserva ancora la cattedra dell’Aquinate e il Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini, Gesù – attraverso quel Crocifisso – abbia detto al suo prediletto teologo: “Bene scripsisti de me, Thoma”. L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il “Pange lingua” scritto e pensato da Tommaso d’Aquino. Nota la parte “Tantum ergo”

Oggi

In numerosi Paesi, tra cui dal 1977 l’Italia, la celebrazione è stata spostata dal giovedì alla domenica successiva. In molte Chiese locali però, tra cui obbligatoriamente Milano anche alla luce della recente riforma del calendario ambrosiano, la tradizione è rimasta invariata così che l’Eucaristia (quest’anno presieduta dall’arcivescovo Mario Delpini il 3 giugno alle 19.30 in Duomo) e la processione eucaristica, nel 2021 sospesa causa Covid, rimangono al giovedì. Così anche Roma fino al 2017 mentre già l’anno successivo il Papa aveva deciso di spostare alla domenica la processione del Corpus Domini, celebrando la solennità a Ostia, come fece Paolo VI nel 1968. Domenica prossima 6 giugno, invece Bergoglio celebrerà la Messa solenne alle17.30 presso l’altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro. Nel rispetto delle norme anti Covid niente processione mentre sarà consentita una partecipazione limitata di fedeli.

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